domenica 7 dicembre 2008

Si può disdire la formazione?


Il formatore durante il processo formativo e, dal momento che gli vien assegnato un progettodi formazione, deve valutare i bisogni formaivi valutando la committenza ovvero la persona che gli assegna il compito la quale è la prima con cui viene a contatto. Attraverso questa interazionesi rivelano i bisogni del contatto, cosa vuole ottenere e i bisogni dell'azienda.In questo processo vi sono il limite del consenso del committente e, l'attesa dell'efficacia che egli ha con cui il formatore deve fare i conti e, soddisfare. Egli deve ottenere il consenso senza farsi influenzare ma, usando un terreno neutrale su ci confrontarsi queato aiuta i soggetti a passare da una visione personale del probblema a una visione più ampia ed articolata.Deve saper capire imotivo profondi alla base della richiesta e, le possibilità e l'importanza che il committente attribuisce ad essa e, se la vede come funzione di innovamnto solo così infatti, può avvenire qualche cambiamento e, la formazione può avere successo.Un'altra componente milto importante da valutare è l'utenza.Questo è il secondo passo ed ha come obiettivo il rilevare i bisogni dal punto di vista dell'utente e, l'ottenimento del consenso da parte loro. Come per la committenza anche per l'utenza valgono alcuni vincoli come il fatto che essa deve avere un significato professionale, immediato e profondo. L'efficacia della formazione è sinonimo di trasformazione e rinnovo delle competenze ed è caratterizzato, da un propio patrimonio di esperienza.Altro elemento da considerare sono i risultati immediati alla fine dell'intervento, la ricerca, la motivazione individuale per l'apprendimento da parte dell'utente oltr ai i bisogni estrinsechi, sociali, personali ed estrinseche che egli ha. L'efficacia dell'intervento è condizionata dal consenso dell'azienda.Gli ultimi punti della progettazione riguardano la messa a punto dell'analisi diagnosticain cui si carca di rappresentare i risultati emersi dell'analisi dei bisogni effettuata dal punto di vista collettivo e, spesso, il punto di vista dell'utenza non coincide con quella del committente. La condivisione dell'analisi l'incontro delle parti gioca un ruolo fondamentale per l'accattazione del lavoro compiuto. Io mi chiedo pero se un formatore rileva bisogni successivi,che a primo impatto e a seguito della stipulazione di un contratto, non comparivano ma, che per lui sono fondamentali e che comunicati al committente egli si rifiuta in ogni maniera di affrontare il formatore, può recedere dai sui obblighi formativi senza alcuna conseguenza? E se in un lavoro di equipe un formatore rileva alcuni bisogni che i colleghi non hann rilevato ma, messi al corrente delle sue idee non le condividono la persona può rifiutarsi di coninuare la formazione se per lui quegli obiettivi sono necessari da soddisfare ed è inutile altrimenti continuare la formazione?Io a questo sinceramente non trovo risposta.

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